BENVENUTI NEL SITO DELL'ASSOCIAZIONE EX ALLIEVI LICEO CLASSICO STATALE "Q. ORAZIO FLACCO" DI POTENZA

Esiste – ed è fondato nella storia, nella filosofia, nella religione, nella politica, persino nel sentire più intimo dei lucani – un “diritto della Lucania ad esistere”: la conferma, che si potrebbe definire “definitiva”, di questo diritto – considerato il pericolo che esso corre nelle scelte che la polita italiana si appresterebbe a fare – è venuta da un convegno che l’Associazione degli ex allievi del liceo classico “Quinto Orazio Flacco” di Potenza ha promosso il 27 maggio scorso, nell’aula magna dell’istituto.

Tema, proprio questo: “Il diritto della Lucania ad esistere”, con un esergo quanto mai azzeccato: “E tu Betlemme non sei davvero la più piccola delle città di Giuda” (Matteo 2,6). La scelta del tema e dello slogan che lo accompagna – entrambi formulati in tono si potrebbe dire perentorio, come affermazione – non hanno lasciato dubbi alle decine di persone che hanno ascoltato gli interventi di Aldo Corcella, ordinario di Filologia classico nell’Università della Basilicata; Dario De Luca, Sindaco di Potenza; Piero Lacorazza, che da poco ha lasciato la carica di Presidente del consiglio regionale della Basilicata; Raffaello Mecca, ex Preside del liceo; e Amerigo Restucci, ordinario di Storia dell’architettura nell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Gli interventi – dopo il saluto della Preside del liceo, Silvana Gracco – hanno seguito grosso modo due linee: una più “politica”, l’altra più concentrata sugli aspetti culturali. Sulla prima sono rimaste maggiormente le riflessioni di Lacorazza e De Luca, mentre Corcella, Mecca e Restucci hanno approfondito le ragioni – che sono molte e “antiche” – che hanno portato il convegno ad una conclusione univoca: la Basilicata non deve essere smembrata.

Ma quali sono le ragioni “molte e antiche” – per cominciare dall’ambito “culturale” largamente inteso – sulle quali si fonda il diritto della Lucania ad esistere? Gli interventi di Mecca, Corcella e Restucci ne hanno elencati diversi, riassumibili più o meno così: fin dall’antichità, fin dalla filosofia di Aristotele, il diritto dei popoli – anche di quelli “piccoli” - ad esistere è stato riconosciuto e rispettato. Il trascorrere della storia e l’approfondirsi delle riflessioni non hanno fatto altro che confermare questa tesi, che ora è rintracciabile anche nella letteratura (Mecca ha citato “I sepolcri” di Ugo Foscolo) e in alcuni documenti della Chiesa (un’altra citazione dell’ex Preside del liceo ha riguardato la “Centesimus annus”, enciclica di San Giovanni Paolo secondo): tutto ciò – ha detto – “per invocare il principio di sussidiarietà”, che pone un limite invalicabile ad una società “di ordine superiore” nell’intervento “nella vita interna di una società di ordine inferiore”. Corcella vi ha aggiunto, fra gli altri – con riferimenti appropriati all’attualità politica, in particolare al disegno di legge che prevede appunto la cancellazione della Basilicata e la sua “spartizione” fra la Calabria e la Puglia – Montesquieu e Alexis de Tocqueville. Nell’intervento di Restucci, oltre a riferimenti alla storia (in particolare, i Longobardi e il loro arrivo nel Mezzogiorno d’Italia; il poeta Orazio Flacco, Federico secondo), sono emersi elementi “tipici” dello sguardo di un urbanista: “La pianificazione territoriale corretta e un piano paesaggistico regionale – ha detto Restucci – sono la base per ‘fondare’ l’identità regionale”.

Non poteva mancare un riferimento alla “realtà” di una regione ormai identificata con “Matera capitale europea della cultura nel 2019”. Sia Restucci sia Mecca hanno insistito su un punto: Matera non deve fare l’errore di “sfruttare” il prestigioso traguardo raggiunto come presupposto per cedere alle “sirene” che vorrebbero farle lasciare la Basilicata, perché farebbe un passo falso; la città dei Sassi “deve avere un rapporto con il resto della regione, un aspetto su cui ora c’è un silenzio preoccupante”.

Dal punto di vista della lettura “politica” del problema, Lacorazza è partito dalla visione che delle Regioni ebbero i Costituenti: il percorso storico ci ha portati ad un punto – ha spiegato – in cui “è venuta meno la responsabilità, non l’autonomia. Non dobbiamo creare stati nello Stato ma riprendere la visione del ‘vedo, pago, voto’ di Tocqueville. Non abbiamo il dovere di dimostrare – ha concluso – di avere il diritto ad esistere”.

De Luca ha insistito su aspetti che spesso vengono dimenticati quando, nel Mezzogiorno d’Italia, si rivendica qualcosa: è una realtà evidente il divario con il Nord, così come sono evidenti le responsabilità del Mezzogiorno: “Oggi – ha detto il sindaco di Potenza – paghiamo anni e anni di politiche dissennate”. Il presente, per quanto riguarda la Basilicata, è appesantito anche da una situazione demografica gravissima: la prospettiva di una regione con soli 400 mila abitanti nel 2050 non incoraggia certo i sostenitori dell’autonomia. Fanno parte del “presente” anche le risorse legate allo sfruttamento del petrolio, “non sempre gestite bene”; e il pericolo di soppressione della Corte di appello, che sarebbe la “porta” più rapida per distruggere l’unità della Basilicata (le conseguenze, a cascata su tutto il “sistema” lucano sarebbero mortali) e cancellare un diritto che invece deve essere rivendicato a gran voce da tutti i lucani.

 

Registrazioni audio degli interventi del convegno

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Documentazione fotografica del convegno

Foto 1

Il Convegno sta per iniziare. Sono ripresi il prof. Lello Mecca (di spalle), il presidente Piero Lacorazza (di lato) e la vice presidente dell’Associazione dr.ssa Rosellina Coviello

 

Il prof. Lello Mecca con il prof. Aldo Corcella, ordinario di Filologia Classica dell’Università degli Studi della Basilicata, tra i relatori del Convegno

 

Il tavolo dei relatori. Da sinistra, l’avv. Donato Aicale, presidente dell’Associazione, ripreso durante la sua introduzione; a seguire il dr. Mario Restaino, responsabile Ansa di Potenza, moderatore, il prof. Lello Mecca; il Sindaco di Potenza ing. Dario De Luca; il prof. Aldo Corcella, ordinario di Filologia Classica dell’Università degli Studi della Basilicata; il prof. Amerigo Restucci, ordinario di Storia dell’Architettura dello IUAV di Venezia, già magnifico rettore di quell’Università; il presidente Piero Lacorazza del Consiglio regionale della Basilicata; la prof.ssa Silvana Gracco, preside del Liceo classico “Q. Orazio Flacco” di Potenza

 

La Preside del Liceo Classico “Q. Orazio Flacco” di Potenza, prof.ssa Silvana Gracco, durante il suo breve saluto

 

L'avv. Donato Aicale, il dr. Mario Restaino ed il prof. Lello Mecca in una fase del Convegno

 

 Il prof. Lello Mecca durante il suo intervento

 

Il prof. Aldo Corcella durante il suo intervento

 

Il presidente Piero Lacorazza durante il suo intervento

 

L'ing. Dario De Luca, Sindaco di Potenza, durante il suo intervento

 

Il  prof. Amerigo Restucci durante il suo intervento

 

Ancora Il prof. Restucci durante il suo intervento